Portafoglio in vera pelle della collezione "Archetypes meet Boetti". Dotato di numerose tasche porta carte, inserti portadocumenti, tasca per monete e per banconote. Pezzo unico. Le dimensioni del portafoglio sono: 19 cm (L) x 9 cm (H) x 3,5 m (P).

La decorazione a intarsio di frammenti di vera pelle colorati, realizzata da Daniele Calamandrei, prende spunto dagli assunti alla base dei modelli più positivi della maestria artigianale toscana, opportunamente e succintamente rielaborati in modo da renderli rappresentabili con intarsio di lettere. Dipingere con lettere era una peculiarità di Alighiero Boetti attraverso i suoi “ricami”. 

La specifica decorazione di questo portafoglio si basa su alcuni modi di dire di un vecchio alabastraio di Volterra, sofferente di paraplegia, ormai scomparso da qualche anno. Lui sosteneva che andare a bottega era come una cura, che la pietra aveva un verso e che, costruirsi i propri strumenti con le sue mani, lo aiutavano a capire e sentire meglio il verso della pietra. Questa sensazione nel modo di attaccare la pietra, di sentirla, era un'emozione che lo permeava per il tramite delle sue mani e questa emozione era per lui "curativa". D'altro canto sosteneva di fare il mestiere più bello del mondo perché i suoi clienti non erano clienti ma diventavano amici. Questo perché nella meraviglia che leggeva nei loro occhi quando contemplavano le sue opere, provava per loro un grande sentimento di vicinanza e il senso della sua stessa autorealizzazione. Quella meraviglia che leggeva nei loro occhi, altro non era che un'emozione che lui, sempre con l'opera delle sue mani, aveva suscitato e donato al cliente. Insomma le sue mani trasmettevano emozioni bidirezionali. Da qui l'affermazione "MY HANDS GIVE EMOTIONS" intarsiata sul portafoglio secondo il senso di lettura verticale tipico dei ricami di Alighiero Boetti. Un modo per ricordare Aulo Grandoli detto Pupo, oltre che Alighiero Boetti.

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